Si parla di 123,40 euro in più in busta paga dal mese di giugno, per i lavoratori metalmeccanici. La novità arriva dal CCNL 2021/2023 in vigore, con all’interno due punti ben precisi: un primo aumento di 27 euro già prefissato (a giugno) e una clausola di salvaguardia che fa lievitare questa cifra a 123,40 euro. Nei primi giorni del mese di giugno 2023, l’Istat ha ufficializzato il valore dell’Ipca depurato, dai costi energetici importati, indice a cui il contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici fa riferimento per il calcolo degli aumenti contrattuali, ecco da dove deriva questo aumento.
Una nota Istat del 2023 indica l’indice IPCA al netto degli energetici importati pari 6,6 punti. In base a questa, e alla circolare n. 15 del 9 giugno 2022 di Federmeccanica: “ a decorrere dal mese di giugno 2023 si procederà alla verifica del dato consolidato dell’anno precedente e qualora l’importo dell’indice IPCA risultasse superiore agli importi degli incrementi retributivi complessivi di riferimento, si procederà al relativo adeguamento“.
In dettaglio, gli aumenti sugli stipendi minimi sono stati introdotti in questo modo:
di 112 euro per il quinto livello,
di 100 euro per il terzo livello.
Le tranche di aumento sono state spalmate su diverse annualità:
a giugno 2021 per 25 euro, già erogata
a giugno 2022 per 25 euro, già erogata
a giugno 2023 per 27 euro,
a giugno 2024 per 35 euro.
In base a quanto scritto nel contratto rinnovato, nel mese di giugno 2023 la retribuzione dei lavoratori metalmeccanici cresce a 124,27 euro per il livello C3.
Visto l’indice IPCA, per la prima volta verrà applicata la cosiddetta clausola di garanzia, inserita nell’ultimo rinnovo del CCNL Metalmeccanici, di seguito gli aumenti comprensivi della clausola di salvaguardia di giugno 2023