Le Linee guida per la certificazione della parità di genere, aggiornate al 2025 e pubblicate il 17 marzo 2025 sul sito del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, hanno l’obiettivo di dotare le Regioni di uno strumento flessibile e leggero, non vincolante, che si ponga in complementarità con quanto già realizzato sul territorio per il processo di certificazione della parità di genere, stimolando azioni formative propedeutiche alla certificazione.

Le Linee guida contengono i principi trasversali di metodo nella fase di programmazione ed erogazione formativa e contenuti ritenuti strategici per la piena applicazione della prassi di riferimento.

Sono confermate le sei aree strategiche di valutazione per le differenti variabili che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere, a loro volta suddivise in 6 indicatori:

  1. cultura e strategia;
  2. governance;
  3. processi di gestione delle risorse umane (HR);
  4. opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda;
  5. equità remunerativa per genere;
  6. tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

 

Gli step di approfondimento formativo sono tre:

  1. formazione introduttiva: per aiutare le imprese e le loro risorse umane sia nel comprendere le origini ed il contesto del sistema di certificazione.
  2. formazione sui temi delle sei aree di kpi

possono rientrare nel contenuti delle sei aree:

  1. Cultura e strategia
  2. Processi HR
  3. Governance
  4. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro
  5. Equità remunerativa per genere
  1. Formazione sui temi specifici di copertura degli indicatori di kpi

Per quanto riguarda le possibili modalità sono emerse tre ipotesi procedurali:

  1. un accordoex art.15 della L. n. 241/90 tra la RegioneUnioncamere e/o Unione regionale delle Camere di commercio. In questo caso, l’organizzazione dell’offerta formativa e le risorse sarebbero affidate ad Unioncamere e/o all’Unione regionale che fornirà la formazione alle imprese (nel rispetto delle disposizioni in materia di aiuti di stato, prevedibilmente in regime de minimis). Tale soluzione beneficia dei seguenti punti di forza del sistema camerale:
  2. La definizione di un bando ad hoc a livello regionale, che riguardi l’individuazione di uno o più soggetti o progetti, che possono coinvolgere le consigliere di parità territoriali, al fine di coprire l’offerta format regionale a favore delle imprese (nel rispetto delle disposizioni in materia di aiuti di stato, prevedibilmente in regime de minimis)
  3. La definizione del finanziamento in complementaritàcon le attività formativefinanziate a valere sulla programmazione del FSE +, secondo la possibilità prevista dall’art. 2, comma 4 del decreto sulla base di due possibili modalità operative: