Il decreto Dignità prevede che i nuovi contratti a termine possano avere una durata massima di 12 mesi, contro i 36 mesi previsti dalla disciplina vigente. Allo scopo di consentire un passaggio graduale verso la nuova normativa limitativa del lavoro a termine, la conversione in legge del decreto Dignità introduce una disciplina transitoria per le proroghe ed i rinnovi dei contratti stipulati prima del 14 luglio 2018. Vengono, inoltre, specificate le conseguenze sanzionatorie della mancata sussistenza delle causali, indispensabili in caso di rinnovo e per i rapporti di durata superiore ai 12 mesi. I contratti di lavoro domestico sono, invece, esentati dall’incremento dei costi contributivi generalmente previsti per i rinnovi contrattuali.