E’ giunta ieri dalla Commissione Europea l’autorizzazione alla proroga della decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2023.
La possibilità di utilizzare lo sgravio contributivo per i contratti di lavoro subordinato nelle regioni del Sud prevista dal DL 104 2020 sarebbe scaduta infatti a dicembre 2022 mentre la legge di bilancio 2021 aveva già previsto i finanziamenti per far proseguire il beneficio fino al 2029 anche se in misura progressivamente decrescente. Si attendeva però l’ok della UE sulla deroga alla normativa sugli aiuti di stato.
Decontribuzione Sud, cos’è
Ricordiamo che la misura consiste in una sgravio sui contributi previdenziali per i datori di lavoro privati con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) Sono esclusi i premi e contributi INAIL. Non è previsto un massimale di sgravio contributivo individuale.
Si tratta di una agevolazione sui rapporti di lavoro dipendente tra le piu utilizzate ( Secondi dati dell’Osservatorio INPS Nel 2022 da gennaio ad agosto la misura ha interessato quasi un milione di rapporti di lavoro) .
Va anche precisato che non si applica solo alle nuove assunzioni ma a tutti i rapporti in essere nel periodo agevolato.
Sono eslusi il settore del lavoro domestico, della finanza e dell’agricoltura
Come detto,
- dal 2022 e fino al 31 dicembre 2025 l’esonero è pari al 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro;
- per gli anni 2026 e 2027 l’esonero scende al 20%;
- per gli anni 2028 e 2029 lo sgravio scende 10%
L’inps ha fornito le istruzioni operative per la fruizione dell’esonero fino a dicembre 2022 con la circolare 90 del 27 luglio 2022, a seguito della precedente autorizzazione UE.