Il datore di lavoro che costringe il dipendente, dietro la minaccia del licenziamento, ad accettare retribuzioni inferiori rispetto a quanto indicato in busta paga commette il reato di estorsione, in quanto ottiene un profitto ingiusto a danno del lavoratore. Nel caso specifico, la Corte d’appello ha confermato la condanna per il gestore di una sala bingo  che aveva per diversi mesi costretto dei dipendenti a sottoscrivere buste paga attestanti il pagamento di somme maggiori rispetto a quelle effettivamente erogate.