Un voucher che può oscillare da 250 a 5mila euro a seconda della difficoltà nella ricollocazione del disoccupato; e che sarà incassato dal centro per l’impiego o dall’agenzia per il lavoro accreditata solo a risultato raggiunto, vale a dire alla sottoscrizione di un contratto.
L’incasso sarà totale in caso di sottoscrizione di un rapporto a tempo indeterminato o in apprendistato; scenderà al 50% in caso di contratto a termine superiore a 6 mesi. Al Sud verrà premiato anche l’inserimento con un contratto da 3 a 6 mesi: in questo caso si riscuoterà un quarto del valore del voucher. Per le “spese di colloquio” verrà comunque riconosciuta una quota “fissa” di 106 euro, ma a condizione che l’operatore abbia collocato una percentuale di disoccupati superiore alla media del territorio.
La somma sarà riscossa dall’ente “a risultato” ottenuto: il lavoratore potrà rifiutare l’offerta di occupazione se non è congrua (in questo caso non si perde la Naspi). Se si rifiuta un’offerta congrua, scatta invece la condizionalità e si perde il diritto a ricevere l’assegno di disoccupazione. «Da questa sperimentazione vogliamo trarre indicazioni utili – aggiunge Del Conte -. Contiamo di entrare a regime a metà 2017. Ci aspettiamo di interagire con una platea potenziale di 8/900mila disoccupati l’anno».