In attesa della Riforma delle Pensioni vera e propria, nella nuova Legge di Bilancio, anche il prossimo anno si potrà uscire con la pensione:
- anticipata ordinaria
- di vecchiaia
- di vecchiaia contributiva (senza versamenti prima del 1996)
- anticipata contributiva (senza versamenti prima del 1996)
- quota 103
- opzione Donna
- con APE Sociale
- precoci quota 41
PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA
Anche nel 2025, la Legge Fornero permette di andare in pensione anticipata ordinaria con un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Per l’accesso alla pensione anticipata ordinaria è prevista una finestra mobile che fa slittare il primo rateo di pensione di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.
PENSIONE DI VECCHIAIA
I requisiti ordinari per accedere alla pensione di vecchiaia, spettano ai dipendenti e autonomi che abbiano maturato almeno 20 anni di contributi e 67 anni di età, assieme alla cessazione del rapporto di lavoro dipendente, non serve la cessazione per il lavoro autonomo o para-subordinato.
PENSIONE CONTRIBUTIVA DI VECCHIAIA (senza versamenti prima del 1996)
I contributivi puri (senza versamenti prima del 1996), possono andare in pensione di vecchiaia con soli 5 anni di contributi ma devono aspettare di avere 71 anni di età (senza importi soglia).
PENSIONE ANTICIPATA CONTRIBUTIVA
I contributivi puri (senza versamenti prima del 1996), se invece vogliono accedere alla pensione anticipata contributiva a 64 anni, devono maturare un assegno pari a 3 volte il trattamento minimo oppure 2,8 volte se sono donne con un figlio (2,6 donne con due o più figli).
PENSIONE QUOTA 103 CON PENALIZZAZIONI
La Quota 103, per chi matura i requisiti (62 anni età e 41 contributi) entro il 31 dicembre 2024, impone di accettare un assegno pari al massimo a 4 volte il minimo fino a 67 anni. Inoltre, l’assegno viene ricalcolato interamente con il sistema contributivo (perdendo la valorizzazione della quota retributiva del proprio montante).
Infine si allungano le finestre mobili di uscita: 7 mesi per i dipendenti e 9 mesi per gli autonomi.
OPZIONE DONNA NEL 2025 A 61 ANNI
Con Opzione Donna, nel 2025, le lavoratrici possono andare in pensione con 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2024 se hanno anche 61 anni di età (sconto fino a due anni con due o più figli, un anno con un figlio), ma con l’assegno interamente ricalcolato con metodo contributivo. Le potenziali beneficiarie sono soltanto quelle che rientrano nelle seguenti categorie:
– caregiver familiari di conviventi disabili o non autosufficienti;
– invalide (inabili al lavoro) almeno al 74%;
– in esubero (dipendenti o licenziate) da aziende per le quali è stato aperto un tavolo di crisi presso il Ministero.
Importante: chi ha maturato con le vecchie regole può ancora esercitarlo (perché si cristallizza) quest’anno o in futuro, se vuole far aumentare il montante contributivo.
APE SOCIALE
La Manovra 2025 rinnova l’APe Sociale con le stesse regole 2024, quindi per le medesime categorie di addetti a mansioni gravose. La circolare applicativa INPS per lo scorso anno ha ammesso alla domanda di accompagnamento a pensione anche le 23 categorie individuate nel 2022 e 2023 oltre alle originarie 11 categorie. Per il 2025 si dovrà attendere il nuovo documento di prassi dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per avere conferme in questo senso.
L’APe Sociale, lo ricordiamo, richiede adesso 63 anni e 5 mesi di età, oltre ai 30 anni di contributi, oppure 36 per coloro che accedono come lavoratori addetti a mansioni gravose o usuranti*. E bisogna infine rientrare in una delle quattro categorie di lavoratori:
– disoccupati involontari senza sussidio (NASpI);
– caregiver per assistenza da 6 mesi del coniuge/partner in unione civile o parente di 1° grado convivente;
– disabili pari almeno al 74%;
– addetti a lavori gravosi da almeno 6 anni nell’arco degli ultimi 7 anni.
Non sono previste finestre mobili di uscita per la decorrenza.
PENSIONE PRECOCI QUOTA 41
I cosiddetti lavoratori precoci – coloro che prima dei 19 anni di età avevano già maturato almeno 12 mesi di contributi – possono andare in pensione anticipata con Quota 41, ovvero con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica, sia per uomini che per donne. Si tratta di una misura strutturale, invariata anche per il 2025.
*Lavori gravosi: quali sono
Le prime 11 categorie di mansioni ritenute gravose sono:
- addetti alla concia di pelli e pellicce;
- addetti ai servizi di pulizia;
- addetti spostamento merci e/o facchini;
- conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
- conducenti treni e personale viaggiante in genere;
- guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
- infermieri o ostetriche che operano su turni;
- maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
- operai edili o manutentori di edifici;
- operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
- chi cura, per professione, persone non autosufficienti.
A queste categorie si sono poi aggiunte altre 4: i lavoratori marittimi, i pescatori, gli operai agricoli e siderurgici.
Nel 2022 sono state aggiunte in elenco gravosi con diritto all‘APE Sociale anche:
- Professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate
- Tecnici della salute
- Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate
- Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali
- Operatori della cura estetica
- Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati
- Artigiani, operai specializzati, agricoltori
- Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali
- Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli
- Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati
- Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta
- Operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica
- Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque
- Conduttori di mulini e impastatrici
- Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali
- Operai semi-qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio
- Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare
- Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento
- Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci
- Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli
- Portantini e professioni assimilate
- Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca
- Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.