In vigore da oggi il part time pre-pensionamento disciplinato dal decreto ministeriale 7 aprile 2016.
Il part-time è riservato ai dipendenti con contratto a tempo pieno e indeterminato che hanno già il requisito contributivo per la pensione di vecchiaia ma matureranno quello anagrafico (66 anni e 7 mesi gli uomini, 65 anni e 7 mesi le donne nel 2016-17, un anno in più l’anno seguente) entro il 2018.
Il part time è “agevolato” perché consente di avere una retribuzione ridotta in misura minore rispetto alla variazione di orario e la contribuzione figurativa a fini previdenziali.
Il taglio dell’attività lavorativa deve essere concordata tra azienda e dipendente e può oscillare tra il 40 e il 60 per cento. Oltre a percepire la relativa retribuzione, il lavoratore incassa la parte di contributi pensionistici a carico del datore di lavoro per le ore non effettuate. Inoltre lo Stato versa la contribuzione figurativa per la parte non lavorata e quindi la pensione non si riduce.