In tema di Smart working forzatamente effettuato in Italia, causa COVID, invece che all’estero dal dipendente distaccato, arrivano chiarimenti di grande interesse e purtroppo piuttosto restrittivi da parte dell’Agenzia nell’interpello 345 del 14 maggio 2021.
L’Agenzia in sostanza ribadisce la normativa ordinaria per la quale se la prestazione lavorativa che viene svolta all’estero, senza i requisiti previsti, fra cui gli interessi famigliari affettivi e di residenza, del lavoratore viene meno il requisito principale per l’utilizzo delle retribuzioni convenziona