Le start up innovative sono state introdotte con il D.L. 179/2012 recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”, convertito con modifiche dalla L. 221/2012. Le disposizioni ivi contenute sono state introdotte nel panorama legislativo italiano con l’obiettivo di favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico, la nuova imprenditorialità e l’occupazione, in particolare di quella giovanile.
Tra i principali vantaggi e agevolazioni fiscali che nascono dalla creazione di una start up innovativa si annoverano:
l’esenzione dall’imposta di bollo e dai diritti di segreteria per l’iscrizione nel Registro delle imprese;
il credito d’imposta del 35% per l’assunzione di personale altamente qualificato fino a una soglia massima di 200mila euro annui per ogni impresa;
i contratti di lavoro rinnovabili. Difatti, in deroga a quanto stabilito dalla riforma del lavoro, i contratti a tempo determinato di 36 mesi possono essere rinnovati per ulteriori 12 mesi;
il crowdfunding, ovverosia la possibilità di raccogliere fondi attraverso piattaforme online, in base alla normativa CONSOB;
gli incentivi fiscali per investimenti da parte di privati o società in start up innovative con benefici maggiori per le start up a vocazione sociale, ossia quelle che operano in via esclusiva nei settori indicati all’articolo 2, comma 1, del D.Lgs. 155/2006; l’internazionalizzazioneattraverso il sostegno dell’Agenzia ICE che si occupa della promozione all’estero delle imprese italiane;
la remunerazione con strumenti finanziari della start up innovativa. Difatti, per le start up innovative è stato introdotto un regime fiscale e contributivo di favore per i piani di incentivazione basati sull’assegnazione di azioni, quote o titoli similari ad amministratori, dipendenti, collaboratori e fornitori, nonché agli incubatori certificati. Il reddito derivante dall’attribuzione di questi strumenti finanziari o diritti non concorrerà alla formazione della base imponibile, sia a fini fiscali che contributivi. L’ incubatore certificato è una società di capitali, anche cooperativa, residente in Italia che segue e accompagna il processo di avvio e di sviluppo delle start up innovative, dall’idea imprenditoriale fino alla sua concreta realizzazione. L’incubatore certificato, per assolvere a tali funzioni e usufruire delle agevolazioni fiscali e incentivi allo sviluppo tecnologico e occupazionale, deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
1. disporre di strutture adatte, anche immobiliari, ad accogliere la start up innovativa, con spazi adeguati all’istallazione di attrezzature per effettuare test, ricerca e verifica;
- avere a disposizione attrezzature adeguate all’attività delle start up innovative, come per esempio l’accesso alla rete internet, macchinari per la realizzazione di test e
prototipi, ecc.; - essere amministrato o diretto da persone di riconosciuta competenza in materia di
impresa e innovazione; - avere regolari rapporti di collaborazione con università, centri di ricerca, istituzioni
pubbliche e partner finanziari che svolgono attività e progetti collegati a start up
innovative; - avere un’esperienza certificata nell’attività di sostegno a start up
L’incubatore certificato deve dichiarare, mediante autocertificazione firmata dal legale rappresentante, di possedere i suddetti requisiti. L’autodichiarazione va allegata al momento dell’iscrizione alla sezione speciale del Registro delle imprese.