La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con sentenza 12 febbraio 2018, n. 3315, ha ritenuto legittimo il licenziamento per giusta causa intimato al lavoratore che, fingendo di essere depresso, effettua numerose e prolungate telefonate ad amici e parenti per alleviare i momenti difficili della giornata. La rilevanza disciplinare sussiste anche laddove la depressione non fosse una scusa, ma una patologia di cui il dipendente soffre veramente e, peraltro, per motivi di lavoro. Non si può, infatti, giustificare l’uso illecito dei mezzi aziendali che comporta all’azienda un grave danno economico.